In teatro: 19 luglio 1985, una tragedia alpina

L’apertura della stagione di prosa 2019/2020 del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento ha visto il debutto di “19 LUGLIO 1985. Una tragedia alpina”, spettacolo di OHT Office for a Human Theatre, realtà teatrale trentina. Scritta e diretta dal regista trentino Filippo Andreatta, con il supporto drammaturgico di Marco Bernardi e la musica di Davide Tomat, la rappresentazione sottolinea la capacità della scena di farsi luogo di riflessione dei grandi temi del contemporaneo. A quasi 35 anni di distanza il teatro di OHT porta sul palco una “tragedia alpina” nella quale l’Ensemble Vocale Continuum diretto dal Maestro Luigi Azzolini, come il coro tragico del teatro classico, accompagna la narrazione degli avvenimenti e dell’ambiguo rapporto tra l’uomo e il paesaggio di montagna.

“19 LUGLIO 1985” ha debuttato al Teatro Sociale di Trento il 7 novembre per essere replicata 5 volte con oltre 2.000 spettatori. La rappresentazione è stata prodotta dal Centro Servizi Culturali S. Chiara e la scelta del Teatro Sociale quale palcoscenico non è dovuta solamente alle necessità tecniche dell’allestimento – l’impianto scenico, infatti, richiede  spazi nelle tre dimensioni che solo il Sociale e pochissimi altri teatri in regione possono garantire – ma è stata anche un modo per sottolineare quanto la catastrofe di Stava non sia stata un evento solo locale ma una pagina drammatica dell’intero Trentino e della intera nazione. Sono previste rappresentazioni anche fuori regione e, se sarà possibile un adattamento scenico, non è esclusa replica nel teatro di Tesero.

La rappresentazione teatrale è stata arricchita da una mostra intitolata “STAVA, 19 luglio 1985”, allestita dal 25 ottobre al 10 novembre presso lo Spazio Archeologico S.A.S.S. che ripercorre genesi, cause e responsabilità della catastrofe. I contenuti, che riprendono il percorso didattico del Centro Stava 1985, sono stati impreziositi da alcune tra le immagini più toccanti e iconiche raccolte dall’archivio fotografico di Dino Panato, testimone sul campo di quel terribile 19 luglio, grazie alla collaborazione del figlio Daniele.

La Fondazione Stava 1985 onlus, oltre ad aver patrocinato e fornito contenuti per la rappresentazione teatrale, ha allestito la mostra e curato, presso la Sala “Anna Proclemer” dello stesso Teatro Sociale di Trento, un incontro di approfondimento aperto a tutti sugli aspetti socio-economici ed etico-morali della catastrofe di Stava stimolando una riflessione su responsabilità civile e d’impresa. Al dibattito sono intervenuti il dott. Graziano Lucchi, presidente della Fondazione, e il dott. Carlo Ancona, giudice istruttore nel procedimento penale per la catastrofe di Stava.