La ricostruzione

L’area interessata dalla colata di fango fu bonificata immediatamente dopo il crollo, mentre l’area che ospitava i bacini di decantazione fu bonificata tre anni dopo.

Il Governo, con decreto legge 24 settembre 1985 n. 480 convertito nella legge 662 del 21 novembre 1985, stanziò 30 miliardi di Lire per la ricostruzione. I fondi vennero erogati con la legge provinciale della Provincia Autonoma di Trento n. 10 del 1° aprile 1986.

I fondi furono erogati ai proprietari ed agli eredi dei proprietari delle aziende e degli immobili distrutti a titolo di anticipazione sul risarcimento del danno patrimoniale e l’Ente pubblico subentrò nel diritto al risarcimento del danno da far valere nei confronti dei responsabili civili.

I contributi furono vincolati all’obbligo di ricostruire gli immobili nel territorio del Comune di Tesero e di documentare le spese sostenute. I contributi per la ricostruzione delle case d’abitazione furono assegnati in base al volume degli immobili distrutti.

Dopo numerose difficoltà di ordine burocratico, la ricostruzione nel 2002 è sostanzialmente ultimata.
Stava oggi. La ricostruzione è sostanzialmente ultimata nel 2002.

Gli importi anticipati dallo Stato e dalla Provincia Autonoma di Trento sono stati interamente rimborsati nel 2004 nell’ambito della transazione alla quale hanno aderito i responsabili civili. La transazione ha previsto infatti il pagamento di 23 milioni di Euro per le somme anticipate dallo Stato e di 19 milioni per le somme anticipate dalla Provincia Autonoma di Trento.

L’erogazione dei contributi per la ricostruzione degli edifici e degli alberghi distrutti fu affidata al Comune di Tesero che costituì un apposito ufficio per la ricostruzione. L’erogazione dei contributi per il ripristino delle attività industriali, artigianali e commerciali fu gestita direttamente dalla Provincia Autonoma di Trento.

La ricostruzione, completata nell’arco di quindici anni circa, e il recupero ambientale dell’area colpita ci hanno riconsegnato una val di Stava nuova e intatta. Molti edifici sono stati ricostruiti su terreni diversi da quelli sui quali sorgevano gli immobili distrutti. Della val di Stava originaria rimangono oggi solo le fotografie e il ricordo di chi la conobbe un tempo.