La “Staffetta della Memoria” al Giro d’Italia

– Ultimo aggiornamento 25 maggio 2012 –

Il Giro d’Italia ha visto l’arrivo di tappa a Pampeago, attraversando la Val di Stava, in tre occasioni. La Fondazione Stava 1985 Onlus ha voluto in quelle giornate di festa ritagliare un momento per la riflessione e la memoria.

25 maggio 2012

Lungo le strade del Giro d’Italia in occasione della 19° tappa con arrivo a Pampeago oltre 40 cicloamatori e atleti hanno preceduto la carovana del Giro per onorare la memoria delle Vittime di Stava e del Cermis. Fra loro l’olimpionico Matteo Anesi e gli atleti delle squadre nazionali di sci alpino, di sci di fondo e di pattinaggio velocità delle Fiamme Gialle, delle Fiamme Oro e dei Carabinieri.

Gilberto Simoni, Maurizio Fondriest e Matteo Anesi al cimitero di Cavalese.

Erano più di 40. C’era un folto gruppo di cicloamatori, fra loro “i Pedalatori” di Predazzo e “i Dolomitici” di Laives. C’erano gli atleti e allenatori dei Gruppi Sportivi di sci alpino, sci nordico e pattinaggio velocità delle Fiamme Gialle, delle Fiamme Oro e dei Carabinieri con il comandante del Centro Sportivo di Selva Val Gardena Davide Carrara, la medaglia d’oro olimpica Matteo Anesi, Gianantonio Zanetel, Matthias Thaler, Kurt Pittschieler, Jonas Senoner, Michel Rainer, Günther Runggaldier e Michael Gufler. C’era anche Marrit Leenstra, olandese, atleta della squadra nazionale di pattinaggio velocità. C’erano con loro Gilberto Simoni e Maurizio Fondriest.

Indossavano la maglietta della Memoria “Stava-Cermis” e hanno voluto onorare la memoria delle 330 Vittime dei disastri del 9 marzo 1976 e del 3 febbraio 1998 della funivia del Cermis e del 19 luglio 1985 in val di Stava. Hanno dato vita alla “Staffetta della Memoria Stava-Cermis” – organizzata dalla Fondazione Stava 1985 Onlus e dai Comuni di Tesero e di Cavalese, soci fondatori della stessa Fondazione, d’intesa con il Comitato di Tappa – che ha preceduto la carovana del Giro portando alle migliaia di appassionati assiepati in attesa del passaggio corridori lungo gli ultimi chilometri della tappa il messaggio della memoria e della riflessione su questi tre disastri causati dall’incuria e dalla colpa dell’uomo.

Gilberto Simoni al cimitero di Tesero

Hanno deposto dei mazzi di fiori davanti ai cippi che ricordano le Vittime dei due disastri della funivia del Cermis nel cimitero di Cavalese e davanti al monumento in memoria delle Vittime della Val di Stava nel cimitero di San Leonardo a Tesero – presenti il sindaco di Cavalese Silvano Welponer e l’assessore del Comune di Tesero Enza Zanon – e hanno pedalato lungo gli ultimi 50 chilometri della tappa del Giro d’Italia salendo lungo la Val di Stava fino al passo di Pampeago, affrontando poi la discesa verso Obereggen, la salita al passo di Lavazé e la successiva discesa fino a Stava. I più ardimentosi si sono arrampicati poi, assieme agli atleti più in forma, fino al traguardo di Pampeago.

La 19° tappa del Giro d’Italia con il passo del Manghen, la salita lungo la val di Stava, percorsa due volte, e l’arrivo in salita a Pampeago è stata la tappa più spettacolare e impegnativa dell’edizione del Giro di quest’anno. E` stato un giorno di festa per tutti, per i tanti appassionati di ciclismo, per gli abitanti di Cavalese e di Tesero, per i familiari delle Vittime e i superstiti della Val di Stava che hanno visto la loro valle, ricostruita dopo il disastro, diventare il palcoscenico di uno fra i più appassionanti eventi della stagione ciclistica internazionale. Un giorno di festa ma anche l’occasione per fare memoria e per onorare le Vittime dei due disastri della funivia del Cermis e della catastrofe della Val di Stava. 

A Stava, dove la Staffetta è arrivata attorno alle 15, il Centro di documentazione sulla catastrofe della Val di Stava è rimasto aperto tutto il giorno con orario continuato per permettere ai tanti appassionati di ciclismo che seguivano le fasi conclusive della tappa di conoscere la genesi, le cause e le responsabilità dei disastri di Stava e del Cermis.

Gilberto Simoni al “Processo alla tappa” di RaiSport

24 maggio 2008

Lungo gli ultimi chilometri della 14° tappa che ha portato i corridori da Verona a Pampeago, la carovana del Giro d’Italia è passata da Cavalese nei pressi della funivia del Cermis ed ha percorso l’intera Val di Stava. Per l’occasione la Fondazione Stava 1985 Onlus ha organizzato, assieme ai Comuni di Tesero e di Cavalese, soci fondatori della stessa Fondazione, una staffetta di cicloamatori e atleti che ha preceduto la carovana del Giro con lo scopo di onorare la memoria delle 330 Vittime dei due disastri del Cermis e della catastrofe della Val di Stava.

Il gruppo alla Campana dei Caduti di Rovereto

La staffetta ha preso il via alle 8.15 dalla Campana dei Caduti di Rovereto che per l’occasione ha fatto sentire i suoi rintocchi in memoria delle Vittime di Stava e del Cermis. La Staffetta ha percorso quindi la Valle dell’Adige per salire poi lungo i tornanti del Passo del Manghen e scendere in Val di Fiemme.

Ha raggiunto il cimitero di Cavalese attorno alle ore 14, dove sono stati deposti dei mazzi di fiori davanti ai monumenti che ricordano le Vittime dei due disastri del Cermis e ha sostato, attorno alle 14.30, nel cimitero di San Leonardo a Tesero, dove è stato deposto deposto un mazzo di fiori davanti al monumento alle Vittime della Val di Stava.

Christian Zorzi e Giorgio Vanzetta

La staffetta della Memoria Stava-Cermis ha raggiunto infine Stava dove i partecipanti sono stati accolti, attorno alle 15.30, presso il Centro di documentazione sulla catastrofe della Val di Stava rimasto aperto con orario continuato per dare modo ai tanti tifosi, che hanno seguito quel giorno le fasi conclusive della tappa lungo la strada che porta al traguardo in salita di Pampeago, di conoscere genesi, cause e responsabilità dei disastri del Cermis e della Val di Stava.

Alla “Staffetta della fratellanza Stava Cermis” hanno preso parte anche numerosi atleti ed allenatori delle squadre nazionali di sci alpino, di sci di fondo e di pattinaggio velocità su ghiaccio fra i quali gli olimpionici Giorgio Vanzetta, Christian Zorzi e Matteo Anesi, Christian Deville, Daniel Dorigo, Matteo Guadagnini, Andrea Zanotti, Loris Frasnelli e Nicola Morandini del Gruppo Sciatori della Guardia di Finanza, Luca Demanincor, Luca Orlandi e Mattias Thaler del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, Christian Pallaver e Daniela Jellici del Gruppo Sportivo Carabinieri.

Al cimitero di Tesero

24 maggio 2003

La “Staffetta della fratellanza Vajont-Stava” precedette la carovana del Giro nel corso della tappa che portava i corridori da Marostica a Pampeago nell’edizione 2003 del Giro d’Italia. In quell’occasione la staffetta aveva preso il via dal cimitero di Fortogna, dove riposano le Vittime della catastrofe del Vajont. Alla “Staffetta della fratellanza Vajont-Stava” avevano partecipato anche Maurizio Fondriest e Francesco Moser.