Il progetto Memoria

Ultimo aggiornamento 29 aprile 2018

Raccolta di testimonianze orali, in forma di videointervista, realizzate da operatori già formati per questo tipo di attività.

Intento e finalità della Fondazione Stava 1985 Onlus – oltre a quello di divulgare genesi, cause e responsabilità dei fatti del 19 luglio 1985 – è quello di mantenere viva la memoria sulla catastrofe. Per questo essa si impegna a sostenere progetti tesi a salvaguardare il ricordo delle vittime e concorrere a creare negli addetti ai lavori, nella classe politico-dirigenziale e nell’opinione pubblica, quella coscienza delle proprie personali responsabilità che è mancata all’epoca e che sola permetterà di evitare che ancora si ripetano avvenimenti simili, prevedibili ed evitabili.

Il Progetto Memoria nasce nel 2004 da una collaborazione fra la Fondazione Stava 1985 onlus e la Fondazione Museo Storico del Trentino con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento ed il Comune di Tesero e prevede, in più fasi, la realizzazione di videointerviste a testimoni della catastrofe di Stava del 19 luglio 1985. Questa azione è di fondamentale importanza per la salvaguardia e conservazione di un patrimonio storico e sociale collettivo che altrimenti rischierebbe di essere perduto.
Per la realizzazione di tale lavoro sono stati formati, con apposito corso, alcuni laureandi di Tesero che hanno raccolto in due successive fasi, tra il 2005 ed il 2010, 107 interviste. La seconda fase ha visto il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e della Regione Autonoma Trentino Alto Adige.

Le categorie preventivamente individuate di intervistati sono state suddivise in: superstiti, famigliari, testimoni oculari, soccorritori, altri (giornalisti, amministratori …).
Spesso comunque le categorie di intervistati si intersecano, quindi un testimone può appartenere a più di una tipologia: ad esempio un famigliare di una o più vittime impegnato nel ruolo di soccorritore, un amministratore che è stato anche testimone oculare in senso stretto, e via dicendo.

L’intervista, dopo le fasi preliminari, viene condotta lasciando ampia libertà di racconto all’intervistato all’interno di quattro indicative grandi aree di riferimento: la presentazione personale (nome, età, professione, ruolo all’interno della comunità), il “prima” (ricordo della Val di Stava negli anni precedenti la catastrofe), il 19 luglio 1985 e il “dopo” (i giorni immediatamente successivi alla tragedia, la vicenda processuale, la ricostruzione e il ruolo della memoria).
Il testimone viene lasciato libero di scegliere se esprimersi in italiano, cosa che indubbiamente rappresenta un vantaggio sotto il profilo della fruibilità della testimonianza, oppure in dialetto.

Al di là del risultato complessivo (che conta più di 85 ore di registrazione), i contenuti sono importanti ed unici per ogni singola intervista. Farne un riassunto o cercare di descriverli non è operazione che rientrava negli obiettivi del progetto.
E’ comunque molto interessante notare come una parte dei singoli racconti sia indubbiamente legata all’esperienza personale e quindi decisamente originale mentre in altri punti le varie testimonianze presentino degli elementi comuni sorprendenti.
In particolare le ore immediatamente successive al disastro sono spesso descritte con frasi molto simili dai vari testimoni, alle volte quasi con le stesse parole. Soprattutto quello cha ha colpito direttamente i sensi: il rumore assordante della colata, il silenzio innaturale immediatamente successivo, l’odore pungente del materiale fuoriuscito dai bacini di decantazione, il grigio del panorama fangoso che contrastava con il cielo azzurro.
Quello che ne esce è quindi un quadro molto variegato che descrive in modo vivo e originale fatti altrimenti descritti in modo giornalistico o tratto dalle sentenze del tribunale.

I risultati del progetto sono stati esposti in alcuni incontri informativi:

  • presso la Fondazione Cassa si Risparmio di Trento e Rovereto;
  • presso il teatro comunale di Tesero;
  • presso il Comune di Bolzano nell’ambito della consegna del premio Alexander Langer 2010
  • presso la sede della Regione Trentino Alto-Adige.

Dalla totalità delle interviste è stato ricavato un breve estratto di 25 minuti, realizzato con la collaborazione dell’ufficio stampa della Provincia di Trento e trasmesso in più occasioni sulle televisioni regionali. Il film, dal titolo “RicorDiStava? – Il racconto di chi l’ha vissuta” viene utilizzato dalla Fondazione Stava per introdurre momenti informativi, incontri formativi con le scuole, conferenze.

Il DVD di sintesi, le trascrizioni di parte delle interviste e tutto l’archivio multimediale sono disponibili alla consultazione presso la sede della Fondazione a Stava (la Fondazione Stava è socio fondatore della Fondazione Museo Storico del Trentino e ne mette a disposizione il proprio archivio) e, in parte, sull’archivio multimediale.

Il progetto.

Relazione illustrativa.