Visita guidata sul Sentiero della Memoria

Il Sentiero Stava 1985

Il sentiero è stato ripristinato nel 2022, con la preziosa collaborazione della Sezione ANA di Trento e il Gruppo ANA di Tesero, dopo i danneggiamenti subiti dalla tempesta Vaia. Sono possibili più percorsi che coprono un arco temporale che va da circa un’ora e un quarto fino a 4 ore a seconda del tracciato scelto (download mappe). Si raccomanda di chiedere informazioni presso il Centro Stava 1985 oppure di acquistare la guida presso il Centro stesso o l’annesso Bar Stradivari.

Il sentiero può essere affrontato partendo da Stava oppure dal parcheggio, indicato con un totem, posto 800 m dopo il bivio Pampeago-Lavazè, lungo la strada che porta a Pampeago, sulla sinistra subito a monte del ponte sul rio Stava.

I punti più interessanti del percorso possono essere raggiunti anche con una passeggiata di circa mezz’ora dal Passo di Pramadiccio – Pian del Bedolè, indicato con alcuni totem, lungo la strada che da Stava porta al Passo di Lavazè.

La parte naturalistica del sentiero permette di conoscere la vita del bosco e di approfondire il secolare rapporto dell’uomo con il bosco e la montagna.

Le stazioni informative relative all’attività mineraria mostrano:

  • la presa d’acqua sul rio Stava dell’acquedotto che portava all’impianto di trattamento del minerale l’acqua necessaria per la lavorazione del minerale mediante flottazione e che finiva poi in discarica assieme alla roccia macinata, residuato della lavorazione;
  • un punto panoramico dal quale si può vedere il percorso della colata di fango con gli occhi di che la vide il 19 luglio 1985;
  • l’imbocco della galleria della miniera a quota 1.550;
  • i capannoni che ospitavano gli impianti di lavorazione del minerale e
  • l’idrociclone che, nella zona di Pozzole, serviva per recuperare dalla torbida proveniente dall’impianto di trattamento la sabbia con la quale venivano innalzati gli argini dei bacini di decantazione costituenti la discarica mineraria.

Il dislivello complessivo, partendo da Stava, è di trecento metri circa. Il dislivello è di poco superiore ai 100 metri partendo dal parcheggio nei pressi del ponte sul rio Stava lungo la strada che porta a Pampeago o dal Passo di Pramadiccio.

Il sentiero può essere percorso con la GUIDA in italiano, inglese e tedesco realizzata dall’APT Val di Fiemme. “La montagna delle scoperte – The Discovery Mountain – Der Berg der Entdeckungen” è in vendita presso gli uffici turistici APT della Valle di Fiemme, presso il Centro Stava 1985 e il Bar Stradivari a Stava.

Sono consigliati abbigliamento da montagna e sono necessarie scarpe da montagna o da trekking leggero.

Il percorso è stato progettato da Sergio Camin, che si è avvalso della collaborazione di Marcello Mazzucchi per i contenuti naturalistici e di Italo Giordani per le note storiche. La parte dedicata all’attività mineraria e alla catastrofe del 19 luglio 1985 è stata curata da Graziano Lucchi, presidente della Fondazione Stava 1985 e curatore del libro “Stava perché”. La realizzazione completata dal Comune di Tesero ha visto una manutenzione straordinaria (in seguito alla tempesta del 2018) curata dalla Fondazione Stava 1985 in collaborazione con il Gruppo ANA di Tesero ed il sostegno economico della Sezione ANA di Trento.

Parcheggi per autovetture e autobus

Autovetture e autobus possono essere parcheggiati presso il Centro Stava 1985.

È possibile anche parcheggiare l’autovettura nel parcheggio a monte del ponte sul rio Stava lungo la strada che porta a Pampeago. Nello stesso parcheggio è consentita la sosta per gli autobus turistici.

La sosta per gli autobus turistici è possibile anche nelle immediate vicinanze della presa d’acqua lungo la strada che porta a Pampeago. Gli autobus possono invertire la marcia a Pampeago.

Al Passo di Pramadiccio è possibile parcheggiare l’autovettura ed è consentita anche la sosta per gli autobus turistici. Gli autobus possono parcheggiare e invertire la marcia nell’ampio parcheggio nei pressi dell’incrocio con la strada che da Cavalese sale al Passo di Lavazé, che dista 400 metri circa dal Passo di Pramadiccio.


Il sentiero è stato realizzato con il patrocinio del Club Alpino Italiano e della SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini.