Le cartiere

Alcuni degli edifici che sorgevano lungo il rio Stava furono adibiti per un determinato periodo, principalmente nella seconda metà dell’Ottocento, a “fabbriche di carta paglia”.

Sfruttando l’energia fornita dall’acqua del torrente per i loro macchinari, producevano carta grossolana di diversi formati, in genere per alimenti, attraverso la lavorazione di fibre vegetali.

Il periodo in cui il mercato richiedeva quel prodotto fu abbastanza limitato e gli edifici, che originariamente erano mulini o segherie o fucine, subirono presto altre trasformazioni e destinazioni d’uso.

I documenti ci parlano di due cartiere effettivamente riconosciute come tali: la Cartèra Bertagnolli e la Cartèra Detuoni.

Oltre a queste anche l’edificio che poi diventerà successivamente l’Albergo Rio Stava,  a partire dal 1921 dopo la Grande Guerra, venne utilizzato  per un certo tempo come fabbrica di carta-paglia da Emanuele Delladio di Tesero.


Cartèra Detuoni


Ubicazione

In località “al Mèchel”, versante sinistro del Rio Stava, presso la sua confluenza con l’Avisio, sulla p. ed. 594.

Notizie storiche

Nel 1865 l’antica “fosìna al Mèchel”, così chiamata dal paese della Val di Non da cui provenivano i fabbri Recla, è già indicata come “cartèra” di proprietà di Antonio fu Giuseppe Detuoni, famiglia originaria di Carbonare di Folgaria. Il Detuoni raccoglieva stracci che, lavati e debitamente lavorati, erano trasformati in carta-paglia di tipo molto grossolano. Nel 1872 venne presentata al Comune domanda di ampliamento della “cartèra”.

Nel 1908, in seguito ad una proposta della Commissione comunale per l’introduzione dell’energia elettrica nel paese di Tesero e dopo lunghe trattative, tutta la proprietà della famiglia Detuoni venne acquistata dal Comune, per poter adibire l’edificio ad abitazione del custode della vicina centrale idroelettrica (vedi la relativa scheda).

Nel 1965, in seguito alla nazionalizzazione delle centrali, edifici e impianto di produzione e distribuzione dell’energia elettrica passarono all’Enel.


Cartèra Bertagnolli


Ubicazione
Via Mulini 34, in località “Zanloésco”, versante destro del rio Stava, fra il torrente e la strada, sulle p. ed. 665 e 664

Notizie storiche

Si parla di una “cartèra” già nel 1828, quando nel testamento di Simone Longo si nomina un prato a Zanloésco, come situato “sopra la cartèra”.

Nel 1858 era proprietario dello stabile Giuseppe Rizzoli di Cavalese, ma nel 1875 l’immobile apparteneva a Giuseppe Bertagnolli, medico-chirurgo di Trento, che costruì e ingrandì l’opificio. Ancora nel 1882, a proposito dei danni alla condotta d’acqua provocati dalla famosa alluvione, si nomina la “cartèra” e “garbarìa” del dott. Giuseppe Bertagnolli.

Nel 1904 la proprietà venne intavolata al figlio Giuseppe, farmacista di Trento, e con lui terminò l’attività della “cartera”: lo stabile venne trasformato in casa per ferie.

Durante la Grande Guerra la casa ospitò degli sfollati provenienti dalla Val di Fassa. Nel 1936 il proprietario ricostruì la casa per le vacanze della sua famiglia.

Nel 1970 la proprietà venne intavolata alla figlia Giovanna Bertagnolli, anch’essa farmacista. Due anni dopo lo stabile fu trasformato dai coniugi Giuseppe Bertagnolli e Maria Luigia Longo in un albergo, denominato Hotel Dolomiti, successivamente ingrandito.

Documenti:

Domanda d’acquisto della proprietà Detuoni da parte del Comune di Tesero – 1908

Esposizione del progetto per la ricostruzione della “cartèra” da parte del dott. Giuseppe Bertagnolli – 1875

Fonti: 

Mario Iellici, Maria Luigia Longo Bertagnolli, Severino Cristel;
documenti dell’Archivio Comunale di Tesero e Ufficio Tavolare di Cavalese.

Scheda curata da Lucia Anzalone, Nadia Barbolini, Isabella Corradini, Mara Doliana, Roberta Genuin, Claudia Vinante, Mariella Zeni, della classe II/B dell’anno scol. 1985/86; trascrizione digitale di Elena Vinante della classe Il/A dell’anno scolastico 1994/95.