Il crollo della discarica mineraria di Ajka – 2010

Intorno alle 12.30 del 4 ottobre 2010, l’angolo nord-occidentale di un grande bacino di decantazione contenente circa 30 milioni di m3 di fanghi di scarto di una fabbrica di alluminio nei pressi della cittadina di Ajka nell’Ungheria occidentale, è improvvisamente collassato originando una colata di fanghi rossi di quasi 1 milione di metri cubi che si è riversata nelle campagne circostanti creando una vera e propria catastrofe ambientale.

The collapse of the Ajka reservoir on 4th October 2010
Il punto dove l’argine è collassato

A breve distanza il villaggio di Kolontár è stato investito e in gran parte sommerso dalla massa di acqua mista ai fanghi del bacino, cogliendo di sorpresa gli abitanti. Alcune abitazioni e ponti sono crollati all’impatto violento delle acque rese pesanti dai fanghi rossi che trasportavano.

Pochi minuti dopo più a valle anche la cittadina di Devecser è stata investita dall’alluvione; le strade si sono trasformate in torrenti di acqua rossa che hanno spazzato via decine di automobili, manufatti civili e quant’altro, devastando molte abitazioni. Alla fine la zona coinvolta dal disastro è risultata essere di circa 40 chilometri quadrati.

Il fango rosso che ha causato l’incidente è un prodotto di scarto del cosiddetto “processo Bayer” di purificazione della bauxite in allumina. Il fango contiene principalmente i composti non-alluminio presenti nella bauxite risultanti dalla sua raffinazione; il suo caratteristico colore rosso è dovuto all’ossido ferrico che è il componente principale. Il fango risulta altamente alcalino nella prima fase di produzione tanto da venire appositamente stoccato in grandi bacini di decantazione a cielo aperto al fine di ridurre questa sua caratteristica.

Evacuation of the village of Kolontar
Evaquazione del villaggio di Kolontar

Ampi tratti di campagna e terreni agricoli sono stati resi sterili dalla massa alcalina dei fanghi rossi fuoriusciti dal bacino di Ajka. I componenti chimici contenuti nei fanghi rossi hanno inoltre estinto ogni forma di vita nei torrenti Torna e Marcal, causando anche morie di pesci nel fiume Rába sino alla sua confluenza nel Danubio.

Dieci persone sono morte; circa 300 sono rimaste ferite, tra le quali molte colpite da ustioni chimiche per il contatto con i fanghi fortemente alcalini.

I danni sono stimati attorno ai 40 milioni di euro

Il disastro di Kolontár e Devecser è considerato il più grave disastro di questo tipo che abbia mai colpito l’Ungheria e uno dei più gravi al mondo, simile come modalità alle catastrofi di Sgorigrad in Bulgaria del 1966 e della val di Stava del 1985.

Links:

http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_della_fabbrica_di_alluminio_di_Ajka

Cronologia dei principali crolli di discariche minerarie