L’acqua del Rio Stava

L’acqua del Rio Stava

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La presenza di un corso d’acqua con buona portata in tutte le stagioni ha favorito gli insediamenti umani e il sorgere di laboratori lungo le sue rive. La forza idrica era alla base del funzionamento dei mulini presenti lungo il rio Stava e le tecniche costruttive prevedevano sistemi atti al convogliamento dell'acqua in prossimità del mulino, allo sfruttamento della sua energia ed alla trasmissione dei movimenti. La canalizzazione Dal rio Stava, mediante un basso argine d'invito costruito sul letto del torrente, l'acqua veniva convogliata verso una presa che immetteva nel canale di derivazione per l'alimentazione del mulino. Quando il mulino

La Val di Stava

[vc_row][vc_column][vc_column_text] Situata in Trentino, più precisamente sulla destra orografica di Fiemme, la valle di Stava è il solco vallivo che si estende geograficamente da nord-est a sud-ovest, sud, incurvandosi leggermente al suo centro all'altezza della conca di Stava. Viene percorsa dal rio omonimo che nasce nel gruppo dolomitico del Latemar (2846 m) e sfocia nel torrente Avisio, dopo un percorso di 8.5 km. La valle è incorniciata da alcune montagne delle Dolomiti Occidentali che, dal 2009, sono parte del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. A nord della vallata si trova la catena del Latemar (2846 m), formata da rocce di tipo dolomitico e

Veduta dei mulini esistenti in passato a valle del ponte in località Cortàl: in primo piano il mulino «del Tonàcio», quindi il mulino «del Ràsa», infine, ai piedi del ponte, il mulino «del Moréto»

Dove Stava una valle – La mostra

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La prima idea di questa esposizione nacque nell’autunno del 1985 all’interno della Scuola Media di Tesero che aveva perduto non pochi alunni nel disastro industriale dovuto al crollo dei bacini di decantazione della miniera di Prestavél. La massa di fango aveva causato la morte di 268 fra uomini, donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine e aveva stravolto un’intera valle cancellando abitazioni, rustici, alberghi, opifici e tutto quanto ricordava secoli di vita e di lavoro. Per questo gli insegnanti decisero di avviare con gli alunni una ricerca che portasse, per quanto possibile, alla ricostruzione della storia della Val di Stava