21. Claudio Datei (2000)

Colate di detriti (debris flow) opere di difesa. In: U. Maione, A. Brath, P. Mignosa (a cura di), “Sistemazione dei corsi d’acqua – Metodi avanzati nella progettazione di interventi di ingegneria naturalistica”, Atti Corso di Aggiornamento 4-8 ottobre 1999, Politecnico di Milano, pp. 309-350, Editoriale Bios, Cosenza.

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Riassunto

Fra i movimenti gravitativi che interessano materiali allo stato fluido, vengono definiti i seguenti termini: colata di detrito (moto rapido di un miscuglio di acqua, materiali, massi e fango), ondata di acqua e fango (corrente d’acqua con elevata concentrazione di particelle non coesive) e colata di fango (concentrazione sufficientemente elevata di limi e argilla tale da modificare le proprietà idrauliche della matrice fluida).

La relativa maggiore frequenza rispetto al passato con la quale si sono verificati eventi franosi del tipo colata di detrito, anche con esiti catastrofici, induce a considerare quale importante concausa l’attività antropica. Con riferimento al disastro di Stava del 1985, si considera che quel tragico evento fu in realtà una colata di fango, come riportato da molti autori.

Sulla base di foto aeree ed altre immagini si confrontano inoltre le condizioni della Val di Stava prima e dopo il crollo dei bacini e sono descritti altri fenomeni torrentizi estremi avvenuti in Italia negli ultimi due secoli. Segue una lunga trattazione sulla tipologia delle opere idraulico-ingegneristiche atte al controllo e alla mitigazione delle colate di detrito.