5. Giorgio Berti , Floriano Villa, Daria Dovera, Rinaldo Genevois & Josef Brauns (1988)

5. Giorgio Berti , Floriano Villa, Daria Dovera, Rinaldo Genevois & Josef Brauns (1988)

The disaster of Stava, northern Italy. "Hydraulic Fill Structures", Proc. Am. Soc. Civ. Engrs, Geotech. Engng Div., Speciality Conf., pp. 492-510, Fort Collins, Colorado. © ASCE, American Society of Civil Engineers New York, U.S.A. "Il disastro di Stava in Italia settentrionale" Riassunto Nel luglio 1985 si verificò il crollo di due bacini di decantazione per sterili di miniera a Stava, in Italia settentrionale. L'articolo descrive le condizioni geologiche e geotecniche dell'area di studio e tratta dei particolari metodi di accrescimento e di gestione dei bacini nel corso della loro attività. [traduzione a cura del Redattore]

4. Giorgio Berti, Josef Brauns, Daria Dovera, Rinaldo Genevois & Floriano Villa (1987)

Il crollo dei bacini di Stava nel Trentino: esame delle cause e proposte metodologiche di prevenzione. "Terra", n. 4, pp. 5-9, Pàtron Editore, Bologna. © Pàtron Editore Bologna, Italy Riassunto Il crollo dei bacini di decantazione della miniera di fluorite di Prestavel, presso Stava di Tesero (Trentino) il 19 luglio 1985, causò danni ingentissimi lungo tutta la vallata e la morte di 269 persone, delle quali 23 risultarono disperse e 47 non poterono essere identificate[1]. Fra le tecniche costruttive utilizzate per l'accrescimento dei rilevati arginali che sostengono i bacini di decantazione, a Prestavel venne prevalentemente impiegato il metodo "a monte",

3. Yoshio Muramoto, Takao Uno & Tamotsu Takahashi (1986)

Investigation on the collapse of the tailings dam at Stava in northern Italy. Annuals, Disas. Prev. Res. Inst., Kyoto Univ., no. 29 A, pp. 19-52, Kyoto. © Disaster Prevention Research Institute Kyoto, Japan "Indagini sul collasso dei rilevati arginali di Stava (Italia settentrionale)" Riassunto Il 19 luglio 1985 i rilevati arginali di due bacini di decantazione per sterili di una miniera di fluorite crollarono a monte del villaggio di Stava di Tesero, in Provincia di Trento. Il crollo rilasciò un quantitativo enorme di fango che distrusse 47 edifici e causò la morte di 268 persone. Nelle indagini sul terreno compiute

2. David E. Alexander (1986)

Northern Italian dam failure and mudflow, July 1985. "Disasters", Vol. 10, no. 1, pp. 3-7, The International Journal of Disaster Studies and Practice, Foxcombe Publications, London. © Blackwell Publishing Ltd.Oxford, U.K. "Il crollo dei rilevati arginali e la colata di fango del luglio 1985 in Italia settentrionale" Riassunto Il 19 luglio 1985 si verificò il più grave disastro idraulico-ingegneristico che mai abbia colpito l'Italia dopo la tracimazione dall'invaso della diga del Vajont nel 1963. Il crollo dei rilevati arginali dei bacini di decantazione per sterili di miniera della Val di Stava in Trentino, e la conseguente colata di fango, determinò

1. Josef Brauns & A. Blinde

Anmerkungen zum Fall Stava (Comments on the Stava Disaster). Wasserwirtschaft, 75, Vol. 11, p. 517, Wiesbaden. © WasserwirtschaftFriedr. Vieweg & Sohn, Verlagsgesellschaft mbHWiesbaden, Germany "Considerazioni sul disastro di Stava" Riassunto Il disastro di Stava (Provincia di Trento, Italia settentrionale) è stato causato dal cedimento di due invasi di decantazione ad uso industriale (impianti di flottazione dei residui di lavorazione nell'estrazione della fluorite), posizionati l'uno sopra l'altro su di un versante montano. Gli argini degli invasi, a pianta falciforme, erano costituiti prevalentemente da sabbia filtrata dagli stessi liquidi destinati alla decantazione mediante idrocicloni. Il tracimatore degli idrocicloni immetteva direttamente il materiale

Le cifre di un disastro: Val di Stava 19 luglio 1985

La frana- 180.000 m3 di acqua e fango fuoriusciti dagli invasi di decantazione;- quasi 50.000 m3 provenienti da erosione di terreno, dalla distruzione di edifici e dallo sradicamento di centinaia di alberi. La velocità della colata- attorno a 90 km/h (fra 23 e 25 m/s). L'area interessata- 435.000 m2 circa per una lunghezza di 4,2 km. I danni alle cose- 53 case d'abitazione, 3 alberghi, 6 capannoni e 8 ponti completamente distrutti;- 9 edifici gravemente danneggiati;- centinaia di alberi sradicati;- processi erosivi su un'area complessiva di 27.000 m2. Le Vittime- 268 morti dei quali:- 28 bambini con meno di 10 anni;- 31 ragazzi

Cronistoria dei bacini di decantazione della miniera di fluorite di Prestavel

Fino al 1960 la produzione di fluorite dalla miniera di Prestavel, gestita dalla Società Montecatini fin dal 1941, non superava le 30 tonnellate al giorno di "tout venant", cioè del totale di materiale estratto dalla miniera dal quale, per successive lavorazioni, veniva separato il minerale. Nel 1961 la società concessionaria costruiva un nuovo impianto per la separazione del minerale dallo sterile con il sistema della flottazione. Fu inoltre costruito un apposito acquedotto, con presa dal Rio Stava, che portava a Prestavel l'acqua necessaria per questo tipo di lavorazione. Il sistema consentiva un aumento di produzione per il trattamento di "tout

Prefazione della “Fondazione Stava 1985”

Il crollo delle discariche di miniera di Prestavel, avvenuto il 19 luglio 1985 in Val di Stava (Trentino), costituisce per dimensioni e numero di vittime la più grave catastrofe al mondo dovuta al collasso di rilevati arginali a servizio di miniere e rimane a tutt'oggi una delle più gravi catastrofi industriali mai verificatesi al mondo, seconda in Italia solo alla tragedia del Vajont del 1963. Una catastrofe che, stando a quanto evidenziato nelle sentenze del procedimento penale che si concluse con la condanna di dieci imputati riconosciuti colpevoli dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, era facilmente prevedibile

Introduzione del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche

Il Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (G.N.D.C.I.) è stato costituito presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) nel 1985 quale Gruppo Operativo del Dipartimento della Protezione Civile. Fra i compiti del G.N.D.C.I. vanno in particolare ricordati: lo sviluppo delle conoscenze scientifiche nel settore della difesa dalle inondazioni, dalle frane, dal depauperamento delle risorse idriche sotterranee, dall'erosione costiera e la gestione delle azioni di intervento scientifico in occasione di emergenze idraulico-geologiche nell'ambito delle iniziative condotte dal Dipartimento della Protezione Civile. Il G.N.D.C.I. rappresenta dunque l'Istituzione scientifica nazionale più direttamente coinvolta nelle attività di previsione e prevenzione degli eventi

Presentazione dell’opera

Il crollo delle discariche minerarie di Prestavel in Val di Stava, in Trentino, il 19 luglio del 1985, che causò la morte di 268 persone e devastò completamente questa vallata alpina, ebbe vasta risonanza a livello mondiale e suscitò l'interesse di diversi studiosi che a vario titolo si occuparono di questo tragico evento, cercando di delinearne cause e responsabilità. Gli studi e le considerazioni fatte da questi scienziati di varie nazionalità sono stati pubblicati in oltre una ventina di articoli, scritti nel periodo 1985-2003. Sulla base dell'esperienza da noi a suo tempo acquisita in veste di consulenti tecnici di parte