Stava perché

Stava perché

Il libro, curato da Graziano Lucchi, spiega la genesi, le cause e le responsabilità della catastrofe della val di Stava sulla base delle sentenze del procedimento penale e della relazione della Commissione tecnica d’inchiesta nominata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il libro (254 pagine e 170 illustrazioni, edito da Curcu & Genovese di Trento – ISBN 88-87534-37-3) dedica anche un’appendice ai racconti e alle riflessioni di testimoni illustri delle vicende di Stava. Del libro sono state pubblicate la seconda e la terza edizione introdotte da una breve testimonianza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ordina

Bibliografia

(La bibliografia è redatta in lingua inglese) General bibliography on the Stava disaster, 1985(updating: 29th September 2025) ALEXANDER D.E. (1986) – Northern Italian dam failure and mudflow, July 1985. “Disasters”, Vol. 10, no. 1, pp. 3-7, The International Journal of Disaster Studies and Practice, Foxcombe Publications, London. Also in: G. Tosatti (ed.) “A Review of the Scientific Contributions on the Stava Valley Disaster (Eastern Italian Alps), 19th July 1985”, Special Volume of the GNDCI-CNR, pp. 5-11, 2003, Pitagora Ed., Bologna. AMBROSI C., TAIANI R. & ZANON B. (eds.) (2022) – Al passo della montagna. Conoscenza e tutela del territorio nella storia della

Albo d’onore

[vc_row][vc_column][vc_column_text]All’Albo d’Onore dei Soci Onorari della Fondazione Stava 1985 Onlus vengono iscritti, previa deliberazione del Consiglio di Amministrazione, quanti hanno acquisito meriti particolari nel sostenere l’attività della Fondazione con il loro impegno professionale reso a titolo gratuito o un apporto finanziario non inferiore a 3.000 Euro. Vengono iscritti all’Albo dei Soci Sostenitori quanti sostengono l'attività della Fondazione con contributi di importo non inferiore a 500 Euro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_tta_accordion][vc_tta_section i_icon_fontawesome="fa fa-leaf" add_icon="true" title="SOCI ONORARI PER MERITI PROFESSIONALI" tab_id="1588080253727-f69195a2-c8dc"][vc_column_text]Prof. Giovanni Tosatti Già docente di geologia applicata all’ingegneria presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, è consulente scientifico della Fondazione nel campo della geologia tecnica.

Un anno impegnativo per la Fondazione Stava 1985

Memoria, informazione, formazione e divulgazione scientifica i capisaldi dell’attività svolta nel 2018  La recente riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stava 1985 Onlus è servita per fare il bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno 2018. Visitato da oltre 6.200 persone, 1.300 delle quali organizzate in gruppi provenienti da Scuole, Istituzioni e Università, il Centro di Documentazione di Stava è il luogo principale della memoria e dell’informazione. Ma oltre a offrire informazione a Stava e sul Sentiero della Memoria sul Monte Prestavèl, la Fondazione è intervenuta con propri relatori presso attività formative, conferenze, convegni con approfondimenti che, muovendo dall’esperienza di

L’impegno del Comune di Tesero

Lo Statuto Comunale del Comune di Tesero così recita fra i principi ispiratori: “il Comune promuove il ricordo della tragedia di Stava quale occasione solenne con cui la Comunità di Tesero, commemorando il lutto che la colpi nel 1985, testimonia la consapevolezza della necessità di un uso responsabile e sostenibile del territorio, delle risorse naturali e dell’ambiente. A tal fine il Comune promuove e partecipa a incontri, scambi culturali e collaborazioni con altre comunità colpite da simili tragedie”. Il Comune di Tesero è socio fondatore della Fondazione Stava 1985 e ne sostiene l’attività in maniera determinante. Il Comune ha aderito

Riscatto civile

Il vero monumento alle 268 vittime innocenti di Stava è l'impegno silenzioso, costante, tenace che le famiglie sopravvissute hanno sofferto e trasmesso lungo tutti questi anni per mantenere vivo il ricordo dei loro cari e soprattutto perché quelle morti si liberassero dalla loro disperazione, per tradursi in un momento di vero riscatto civile, per far capire che quella di Stava non è stata una fatalità, per gridare la necessità di rapporti nuovi fra gli uomini. La vita deve continuare, ma non a costo di una rimozioneche porterebbe a ripristinare, inavvertitamente ma tangibilmente,le condizioni che hanno reso possibile la valanga di

Percorso didattico itinerante

La Fondazione Stava 1985 offre alle università, alle scuole, agli enti e associazioni culturali la possibilità di ospitare un’esposizione/percorso didattico itinerante che riprende i contenuti del percorso realizzato presso il Centro Stava 1985 e che racconta, con brevi testi e immagini: la storia della miniera e dell’impianto di arricchimento della fluorite di Prestavèl; la costruzione e la crescita dei bacini di decantazione dei fanghi residuati dalla lavorazione della fluorite mediante flottazione; il crollo che il 19 luglio 1985 provocò la morte di 268 persone oltre a ingenti danni materiali e ambientali; le cause e le responsabilità del crollo così come

Incontri, conferenze, dibattiti

La Fondazione Stava 1985 propone alle Associazioni culturali, alle università, alle scuole, alle aziende, agli enti e associazioni culturali, agli enti e istituti di formazione in genere e di formazione aziendale e manageriale in particolare, agli insegnanti e agli studenti degli istituti scolastici secondari e delle università negli indirizzi di studio interessati dalle tematiche legate all’ambiente, all’ingegneria, all’economia e alla giurisprudenza delle conferenze-dibattito che, partendo dalla “lezione di Stava”, si prefiggono lo scopo di stimolare la riflessione sul corretto rapporto con l’ambiente e il territorio, sulla responsabilità civile e d’impresa e sugli aspetti socio-economici ed etico-morali che hanno generato la

Formazione per gli istituti scolastici

La Fondazione Stava 1985 offre due distinte proposte, parte di un unico progetto formativo, rivolte alle classi terze delle scuole primarie di secondo grado (terze medie) e agli istituti scolastici secondari e professionali. I momenti formativi possono essere riformulati anche per gruppi fruitori diversi dalle classi scolastiche; in particolare: associazioni culturali e delle categorie professionali, università (negli indirizzi di studio interessati dalle tematiche legate all’ambiente, all’ingegneria, all’economia e alla giurisprudenza), gruppi CAI e SAT, gruppi di Vigili del fuoco e Protezione civile, guide alpine, enti di formazione aziendale e manageriale. La proposta può anche essere sviluppata in modalità di “didattica a