Il Sentiero Stava 1985

Visita guidata sul Sentiero della Memoria

Il Sentiero Stava 1985

Il sentiero è stato ripristinato nel 2022, con la preziosa collaborazione della Sezione ANA di Trento e il Gruppo ANA di Tesero, dopo i danneggiamenti subiti dalla tempesta Vaia. Sono possibili più percorsi che coprono un arco temporale che va da circa un'ora e un quarto fino a 4 ore a seconda del tracciato scelto (download mappe). Si raccomanda di chiedere informazioni presso il Centro Stava 1985 oppure di acquistare la guida presso il Centro stesso o l'annesso Bar Stradivari. Il sentiero può essere affrontato partendo da Stava oppure dal parcheggio, indicato con un totem, posto 800 m dopo il

Dove Stava una valle

Via Mulini - Anni '70 Il 19 luglio 1985 via Mulini, il rione del paese di Tesero affacciato sul Rio Stava e localmente indicato come "le Rü", venne letteralmente rasa al suolo. La strada si snodava verso monte fiancheggiando il torrente fra i ponti sul rio Stava e l'attuale Albergo Rio Stava. Le case, le segherie e i mulini che vi sorgevano sono stati ricostruiti altrove, mentre l'Albergo Dolomiti non è stato ricostruito.  Oggi via Mulini è la strada di circonvallazione all’abitato di Tesero. Dell’antica via Mulini rimane solo il breve tratto adiacente ai ponti che resisterono all’impatto della colata

Il punto panoramico a quota 1500 m. sul Sentiero Stava 1985

I percorsi della memoria

Il monte Prestavèl e la Val di Stava furono teatro dell’attività mineraria e ospitarono la discarica dei fanghi residuati della lavorazione mineraria che crollò il 19 luglio 1985. Stava, dove si trova il Centro Stava 1985, può essere raggiunta con mezzo privato o con autobus pubblico, trovandosi lungo la strada che porta da Tesero a Pampeago. Può anche essere raggiunta, con una facile camminata o in mountain bike, lungo il percorso "Dove Stava una valle" che parte a Tesero dal ponte medioevale sul rio Stava e segue il corso del torrente per circa 3 chilometri (la sezione "Mappe" permette di

I film

La sala proiezioni del Centro Stava 1985 permette la visione del film Stava 19 luglio. A richiesta possono essere proiettati altri cortometraggi che la Fondazione Stava 1985 ha realizzato nel corso degli anni. Stava 19 luglio Il film “Stava 19 luglio” realizzato da Gabriele Cipollitti, regista Rai, già collaboratore di Piero Angela per “Superquark” e gli “Speciali di Superquark” e di Alberto Angela per “Ulisse” e “Meraviglie”, è il primo strumento di informazione del percorso didattico. Il cortometraggio racconta la gita in montagna di un gruppo di ragazzi che ripercorrono in modo semplice e discorsivo la storia della miniera e

Il percorso didattico nel Centro Stava 1985

Visitare il Centro Stava 1985

Il percorso informativo racconta la storia della miniera e dell’impianto di arricchimento del minerale di Prestavèl, spiega cos’è e a cosa serve la fluorite, descrive la costruzione e la crescita della discarica e il suo crollo catastrofico e illustra le cause e le responsabilità del crollo così come furono stabilite nel procedimento penale. Su una parete realizzata con le reti del vibrovaglio del vecchio impianto di frantumazione della roccia e in una vetrina sono esposti degli oggetti relativi all’attività mineraria a Prestavèl nonché lo schema della miniera e degli impianti minerari in pianta e in sezione. Uno schermo a cristalli liquidi

Il Centro Stava 1985

Orario e informazioni

Il Centro Stava 1985, indicato da apposita segnaletica stradale, è a Stava, frazione di Tesero, in piazza Sgorigrad 2, a monte degli alberghi di Stava lungo la strada che porta a Pampeago. Davanti al Centro vi è un ampio parcheggio per autovetture e autobus. Il Centro Stava 1985 è aperto con orario 15-18 i giorni9 - 27 - 28 - 29 dicembre 20233 - 4 - 5 gennaio 2024Nel rimanente periodo invernale è aperto per famiglie e gruppi su prenotazione. E-mail [email protected] - Tel. 347.10.49.557 Per le scuole vedere la sezione dedicata alle classi scolastiche Informazioni e prenotazioniE-mail: [email protected] Tel.

I due Cermis

“ Due date: 9 marzo e 3 febbraio. Quella che segue è la cronaca di questi due sciagurati giorni e di quello che ne seguì, nelle aule dei Tribunali e nelle coscienze civili. Ha anche un volto questo libro. Quello di un padre che rimprovera aspramente il proprio bambino. Glielo ha detto un sacco di volte che certe cose non si fanno. “Ricordati che certe cose non devono accadere più!” E gli spiega perché. “ Il libro di Luigi Sardi, edito dalla Casa editrice Curcu & Genovese di Trento, spiega cause e responsabilità dei due disastri della funivia del Cermis

Stava tre anni dopo

Il libro riporta le immagini più significative della visita di Papa Giovanni Paolo II il 17 luglio 1988 con gli incontri con i familiari delle Vittime sul cimitero di San Leonardo a Tesero, prima, e poi con i pellegrini e la popolazione a Stava. Nel volume sono riportate anche le trascrizioni delle parole pronunciate a braccio da Karol Wojtyla davanti alle tre fosse con la sepoltura delle Vittime non riconosciute nonché i testi dell’omelia pronunciata dal Papa a Stava e delle omelie pronunciate, in varie occasioni di suffragio per le Vittime, dagli Arcivescovi di Trento. Ordina

Stava 19 luglio 1985

Un testo teatrale, per non dimenticare. Il libro riporta il testo della rappresentazione teatrale scritta da Luisa Pachera che ripropone in forma drammaturgica la genesi, le cause, le responsabilità della catastrofe di Stava con l’intento di stimolare negli spettatori quella riflessione, necessaria e indispensabile, per far in modo che non siano morti invano i 268 uomini, donne e bambini che furono uccisi il 19 luglio 1985 in val di Stava. La rappresentazione, che propone un allestimento rigoroso e suggestivo, trova il giusto equilibrio tra il ricordo e la denuncia delle responsabilità, usando anche diversi linguaggi scenici e avvalendosi di filmati,

Sgorigrad – Stava. Identiche sciagure

IL LIBRO Il libro in lingua italiana, bulgara e inglese descrive le analogie fra le catastrofi del 19 luglio 1985 nel Comune di Tesero in Italia e del 1° maggio 1966 a Sgorigrad e Vratza in Bulgaria. Entrambe queste catastrofi furono provocate dal crollo di bacini di decantazione a servizio di miniere, entrambe erano previste o prevedibili, entrambe hanno provocato un’inaccettabile numero di vittime. Il 1° maggio 1966 il crollo della discarica della miniera di zinco e piombo Mir-Placalnica a monte dell’abitato di Sgorigrad sprigionò una colata di fango di circa 450 mila metri cubi che percorse 7 chilometri fino