Il progetto Master Sigeo

Il progetto Master Sigeo

- Ultimo aggiornamento 31 ottobre 2008 - MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN ANALISI E GESTIONE DI SISTEMI GEOTECNICI PREMESSAIl crollo dei bacini di decantazione degli sterili residuati dal trattamento per flottazione della fluorite di Prestavel in Val di Stava, avvenuto il 19 luglio 1985, provocò la morte di 268 persone e ingenti danni materiali e ambientali.Per dimensioni e numero di vittime quella della Val di Stava è una delle più gravi catastrofi al mondo dovute al collasso di strutture geotecniche.Stando a quanto evidenziato nelle sentenze del procedimento penale che si sono concluse con la condanna di dieci imputati riconosciuti

La colata di fango percorse una distanza di circa 7 chilometri, distruggendo buona parte dell'abitato di Sgorigrad, e raggiunse la città di Vratza.

Le Lacrime di Vratza

Vratza è la città a valle di Sgorigrad che fu investita dalla colata di fango e dove morirono molte delle vittime del disastro. Alle tragedie della città di Vratza Peter Petrov ha dedicato la sinfonia “Le lacrime di Vratza”. La sinfonia, eseguita per la prima volta il 18 ottobre 2006 dalla Filarmonica di Vratza, è orchestrata da Gianluigi Borrelli.

il "sentiero Tesero" o "sentiero della fratellanza Stava-Sgorigrad"

Inaugurato Il Sentiero della Fratellanza Sgorigrad-Stava

Il 1° maggio 2006 nel quarantennale della catastrofe di Sgorigrad. Sancito il legame fra due comunità colpite da uguale sciagura di Corrado Zanetti Sgurigrad, Bulgaria, 1 maggio 1966. Stava-Tesero, Italia, 19 luglio 1985. Due paesi di montagna, due sciagure identiche, due date che a quarant’anni di distanza hanno riannodato il filo della memoria, recuperando, nel segno della fratellanza tra due comunità che hanno subito i più gravi disastri al mondo dovuti al crollo di discariche minerarie, una verità perduta e che era stata sepolta prima dal fango e poi dalla ragion di stato. Quella che ha tenuto nascosta al mondo

Трагедията в село Згориград (община Враца, България)

КНИГАТА “ЗГОРИГРАД – СТАВА. ИДЕНТИЧНИ БЕДСТВИЯ” На 1 май 1966 година се срива хвостохранилището на мината за добив на цинк и олово „Плакалница”, намираща се над село Згориград. Стихия от 450 000 куб.м. кал, камъни и вода изминава седем километра до град Враца, и довежда до значителни опустошения. Загубите са не само материални и природни; бедствието Мината Плакалница Първите сведения относно мината „Плакалница” датират още от времето на траките и римляните. Промишлената експлоатация на рудника започва през 1902 г. А три години по-късно е построена и въжена линия за превоз на добития от мината материал до гара Елисейна. През 1959

Il camposanto di Tesero dove sono sepolte le salme delle 71 Vittime non riconosciute

I giorni e gli anni successivi

Domenica 21 luglio 1985 fu celebrata a Tesero dall’Arcivescovo di Trento Alessandro Maria Gottardi e dal Cardinale di Milano Carlo Maria Martini la Messa esequiale in suffragio delle Vittime. Al rito presenziò anche l’allora Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga. Il Comune di Tesero proclamò il lutto cittadino. Il 5 agosto 1985 la Provincia Autonoma di Trento stanziò con legge provinciale un sussidio di 3 miliardi di Lire a favore delle famiglie colpite. Il 24 settembre 1985 il Governo stanziò 30 miliardi di Lire per la ricostruzione in val di Stava. Nel 1987 lo Stato stanziò altri 5 miliardi di

Lodrone di Storo

La frana di Lodrone di Storo – 2000

Nel settembre del 2000 una frana di 500 mila metri cubi di terra e roccia incombeva su Lodrone, duemila abitanti circa, una frazione del comune di Storo in provincia di Trento al confine con la provincia di Brescia. L’allarme per l’imponente movimento franoso è scattato quando un cacciatore notò alcune profonde fessure nel terreno sul versante orografico destro della valle del rio Santa Barbara e la presenza anomala di acqua abbondante nello stesso rio Santa Barbara. Dopo i primi controlli i geologi della Provincia Autonoma di Trento avanzarono l’ipotesi che le nuove sorgenti alla base della frana potessero essere alimentate da

Il crollo della discarica mineraria di Baia Borsa – 2000

Nel primo mattino del 10 marzo 2000 piogge torrenziali (37 litri/m2, secondo i dati di una stazione meteorologica locale) abbattutesi nella regione di Maramures, in Romania, associate a un diffuso scioglimento del manto nevoso dalle pendici circostanti, portarono a un rapido quanto incontrollabile aumento del livello dell’acqua all’interno di un bacino di decantazione al servizio della miniera di minerali metallici di Baia Borsa. Alle ore 11 dello stesso giorno circa 20.000 tonnellate di scarti minerali accumulati nel bacino, risultanti dalla lavorazione di giacimenti complessi di piombo, rame e zinco, defluirono attraverso una falla apertasi nell’argine dell’invaso e si riversarono nel

Il crollo della discarica mineraria di Baia Mare – 2000

Alle ore 22 del 30 gennaio 2000 una breccia apertasi nel rilevato arginale del bacino per sterili della miniera Aurul presso la città di Baia Mare (distretto di Maramures - Romania) causò il riversamento di circa 100.000 metri cubi di acqua e fanghi ricchi di cianuro nel sistema fluviale circostante. Si è valutato che un quantitativo di 50-100 tonnellate di cianuro di sodio si sia diffuso nei fiumi Somes, Tibisco e Danubio per poi raggiungere il Mar Nero. La società Aurul S.A. è una compagnia per azioni di proprietà congiunta dell’australiana “Esmeralda Exploration Ltd.” e della romena “Compania Nationala a

La funivia del Cermìs

I due disastri del Cermis – 1976 – 1998

Il 9 marzo 1976 una delle cabine della funivia del Cermis precipitò al suolo provocando la morte di 42 persone. Il procedimento penale permise di accertare che gli addetti all’impianto avevano disinserito il sistema di sicurezza che faceva scattare il freno d’emergenza ogni qualvolta la fune traente urtava la fune portante. A seguito di forti oscillazioni la fune traente si sovrappose alla fune portante e, essendo disinserito il sistema di sicurezza, la tranciò, provocando la caduta della cabina. Il 3 febbraio 1998, durante un volo di esercitazione, un aeroplano del Corpo dei Marines tranciava la fune portante della funivia del

Il crollo della discarica mineraria di Aznacóllar – 1998

Il 25 aprile 1998 è crollato il rilevato arginale di un invaso al servizio della miniera di pirite di Aznacóllar, presso Siviglia, nella Spagna del Sud, gestita dalla compagnia Boliden-Apirsa. All’interno di questa struttura, alta 28 m, venivano riversati i fanghi tossici e gli sterili derivanti dai processi di lavorazione mineraria. In seguito al cedimento dell’argine 2 milioni di metri cubi di fanghiglia altamente tossica e 4 milioni di metri cubi di acque acide si riversarono nella campagna circostante e confluirono in buona parte nel fiume Guadiamar, che scorre nei terreni acquitrinosi del Parco Nazionale di Coto Doñana, una delle